lunedì 12 maggio 2008

NERI O GLI ALPINI DI ROMA?


Già da ieri avevo deciso di dar questo titolo al nuovo “pezzetto”. Ed ho mantenuto anche se il titolo stesso non è abbastanza trasparente. Si tratta comunque, come ciascuno potrà subito riconoscere, di una opzione, di cui solo il secondo termine è sufficientemente eloquente. Se avrete pazienza vi spiegherò, quasi subito, anche il primo termine. Intanto, mancando dell’articolo, si potrebbe essere indotti a ritenere che volessi individuare (i) neri (di colore). Ma non è così.
Voglio solo parlare dell’ottimo attore-presentatore Nerì Marcorè, che la domenica pomeriggio (Rai3 – ore 18) presenta l’istruttiva trasmissione “Per un pugno di libri”, ossia la gara tra due ultimi anni di liceo, tra scuole italiane. Stranamente, i ragazzi non vincono milioni, ma semplicemente un numero finito di libri. Ed è sugli stessi libri (trama, autori, ecc.) che si confrontano in gare avvincenti. Fa piacere, in questi anni che dei giovani se ne dicono peste e corna, vedere esistere e resistere di tanti bravi ragazzi, pronti a misurarsi su temi “librari”, e non sui soliti stupidi quiz generici (non è questa vera cultura!). Anche il pubblico interviene in un bel rebus criptato. Mi diverto, con mia moglie, ad indovinare in particolare il gioco “Fuori gli Autori”: ad ogni titolo di libro, in pochi secondi, bisogna indovinarne l’Autore. Sono stato contento anche perchè in alcune occasioni ho quasi subito indovinato il libro misterioso, all’inizio della rivelazione dei primi indizi (“I promessi sposi” e “Cristo si è fermato ad Eboli”). Questa trasmissione l’abbiamo fedelmente seguita per alcuni mesi e ci ha riempito egregiamente gli stanchi pomeriggi domenicali. Ieri, domenica 11 maggio 2008, c’era la finalissima e, a priori, non volevamo perderla.

Al curatore del Museo dell’Internamento di Terranegra avevo già detto che non sarei potuto restare per ascoltare il coro degli alpini di Roma., che si esibiva nel suo repertorio tradizionale, reduce dalla Adunata nazionale della mattinata a Bassano del Grappa. Ma poi, chiamato nel primissimo pomeriggio a predisporre per l’accoglienza di detti alpini nella sala del vicino patronato, non me la sono sentita di abbandonare quelle simpatiche, meritevoli e meritorie persone (gli alpini) per correre davanti alla televisione, pur conscio che quella scelta sarebbe comunque stata per me un po’ dolorosa. Non me ne pentii.

Lamento solo come di opzioni egualmente serie non se ne presentino, purtroppo, assai frequentemente.



12 maggio 2008


Paolo R.

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