venerdì 23 maggio 2008

LE CUFFIETTE



Tutti (?) sanno cosa sono; pochissimi se ne sono chiesti il significato della corrispondente parola (2 parole) inglese. Come sempre più spesso succede. Più spesso perché siamo sempre più spesso bombardati dalle parole, a cui non ci si dà neppure il tempo di comprenderne il significato.
A me capita esattamente il contrario: se non ne so il significato, quasi mi rifiuto di pronunciarne il nome. Esempio: “rimbambito” ha l’esatto significato semplicemente di “ritornato bambino”. L’ho detto e doverosamente spiegato, una volta, ad un mio dirigente. Anche se glie lo ho spiegato.con calma... non mi ha mai più voluto bene..
Per oggi trascurerò la premessa metodologica, che pur mi piace tanto e che è una specie di colloquio silente con i lettori. A domani (?) perciò.
Ritorniamo. Sempre più spesso si incontrano (prevalentemente) ragazzi con le suddette cuffiette. Se ne passeggiano tranquillamente in centro, con tono del tutto distaccato, non vedono né sentono altro niente. Rinunciano a qualsiasi incontro umano, vagano imbambolati (rimbambiti ?) con le loro cuffiette, di cui non te ne accorgi se non per i fili che collegano le loro orecchie alla “centralina” nascosta in tasca. Rinunciano del tutto al contatto con la natura (uccellini che cinguettano), allo stormire del vento nelle orecchie (è così bello) ed a tutti i suoni naturali ed artificiali. Sono quasi in una campana di vetro musicale. Vogliono isolarsi da tutto e da tutti. Ci riescono cos’ bene che,se conoscendoli, li saluti, non ti vedono neppure. Dimostrazione ! Credo sia proprio un crescente “rimbambimento”, ossia una moda, importata da chi sa dove!

E’ lo stesso fenomeno, al quale spesso assistiamo imbambolati, del qualcuno che, sempre strada facendo, sciorina imperturbabile al vento le sue telefonate personali. Obbligandoci a sentirle... a noi
che non ce ne frega niente. In questo caso ravviso anche una sorta di ... violenza verbale.

Paolo R.

22 maggio 2008

1 commento:

Unknown ha detto...

Siamo sempre piu' abituati a vedere degli automi, invece che delle persone che camminano per la strada con il loro mondo virtuale fatto di cellulari e i-pod, per non parlare degli autobus, sempre piu' popolato da robot in carne ed ossa con il loro mondo virtuale. Grazie Paolo che con il tuo "pezzo" sul blog ci fai rendere meno normale questo fenomeno giovanile che ci circonda...w i rapporti umani abbasso l'sms e l'ipod.