martedì 30 settembre 2008

"RIVAI, PER OGGI, NELLA TUA BENEDETTA BOTTE!"




“Vai, per oggi, nella tua benedetta botte!” (Diogene – “RIVOGLIO LA MIA BOTTE”), mi ha appena sparato, sorridendo un po’, mia moglie. Inavvertitamente aveva staccato un filo della ormai pluriennalmente dismessa filodiffusione (lavori di pittore in corso in casa) ed anche il collegamento Telecom-ADSL era improvvisamente ed inesorabilmente caduto..

Della filodiffusione i più non sapranno niente o quasi niente. Fino agli anni ’70-’80 era invece un servizio supplementare collegato al telefono, di poco prezzo, pur se ritenuto utile. Non c’erano ancora le radio locali private che trasmettessero musica. Così, specie i negozi, la utilizzavano ampiamente perché con buona fedeltà ritrasmetteva i 3 canali radiofonici, più un quarto canale di esclusiva e continua musica leggera ed un quinto di continua ed esclusiva musica classica. Dai più era preferita la leggera. Nelle case, invece, la classica. I giornali TV ne riportavano anche la programmazione. Ebbe un certo successo anche, come detto, per la veramente trascurabilità della spesa (per i privati certamente). Poi, con l’avvento delle radio locali libere (anni ’80) se ne ebbe un progressivo e definitivo abbandono. Non se ne parlò più, semplicemente come altrettanto improvvisamente è capitato di non sentire più parlare di vari personaggi politici Di quella musica esisteva naturalmente un apposito apparecchio “lettore” (come si dice adesso), della grandezza di una radio, ma non mi ricordo se fosse esattamente anche diffusore o solo amplificatore.

Per tornare ad oggi (posso dirvi che già qualche tempo fa la persistente presenza del filo della filodiffusione ebbe a dare qualche noia agli impiantisti della Telecom)., qualcuno prese improvvisamente la decisione di strapparlo, erroneamente convinto della sua assoluta inutilità. RISULTATO: telefono e linea Internet MUTI: risolveremo magari domani.

Per intanto devo rinunciare a fare le ricerche che mi ripromettevo di fare in Internet, avendo le altre stanze (dove ci sono i moltissimi miei Vocabolari) in subbuglio (pitturtazioni in corso, come detto più sopra). Meno male che il computer (Word) funziona perfettamente, così posso immagazzinare oggi e domani trasmettere..

In conclusione, si potrà andare anche a stare nella botte, ma per libera scelta e non per costrizione... tecnica o personale di altri. Mi viene in mente - per analogia – la nonna, all’ospizio dei poveri di Firenze negli anni ’30 (film – foto - “Cronaca familiare” da Vasco Pratolini, di Valerio Zurlini), a cui era stato lasciato di tenere sotto il letto l’urinale. Se ce lo aveva, non si alzava minimamente dal letto; ma se NON ce l’avesse avuto, si sarebbe alzata 3-4 volte durante il sonno. Effetto placebo. La botte non potrebbe mai per me diventare una botte-placebo. Grazie dell’attenzione.


Paolo R


30.9.08

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