lunedì 22 settembre 2008

GITA A VOLPARO


Non è lontano da Padova, circa 12 km., ma finalmente l’ho trovato quasi per caso. Si andava a Polverara a carne di cavallo per ricordare la recente gita in Corsica. 40 persone in tutto. 15 macchine. Siamo passati per Legnaro e poi a dx (venendo da Padova). Ad un certo punto mi trovo sotto il cartello: “VOLPARO – frazione di Legnaro”. Il mistero, che mi durava da circa 40 anni, si è improvvisamente svelato. Dopo annose ricerche precedenti lo avevo finalmente trovato. Esisteva davvero! E’ ad un tiro di sasso da Polverara, alla sue porte. Ed anche su Internet è presente (vedi la sua antica chiesa nella foto qui in alto a sx). L’avevo ricercato, sempre a caso, da tutt’altra parte in precedenza, senza ovviamente mai riuscire a trovarlo.

Perché ci tenevo tanto ad individuarlo fisicamente? Beh, perché vi insegnava oltre 40 anni fa come maestro elementare un importante giornalista di Padova, Memo Orati, cui ho già dedicato oltre 10 anni fa uno dei miei riuscitissimi “Pezzetti”, che riporto pari pari: “Memo... era tante cose: maestro, giornalista, pubblicitario, sindacalista, generoso offritore al bar, intrattenitore. Mi ha voluto molto bene e mi ha dato ‘importanza’ (ero giovanissimo allora). Ma voglio proprio dirglielo a chiare lettere, con i suoi ‘incarichi’ (lautamente retribuiti) mi ha dato la possibilità di affrontare certi oneri. Glie ne sarò sempre grato. Non conta se poi con gli anni i nostri rapporti si sono un po’ raffreddati. Cose che capitano”.

Era un vero organizzatore: di giornali, di tipografie, di convegni, di congressi, di Albi sindacali ed anche, a suo modo, un gran casinista. Aveva avuto, dopo la 600, una delle prime 850. Affrontava le assai numerose multe per divieto di sosta (500 lire) con molta serenità e ne appendeva i bigliettini gialli con uno spillo sull’armadio della redazione. Lo stipendio di maestro gli serviva solo per la macchina, il bar e le bianchissime Kent che abbondantemente fumacchiava, gettandole a metà.

Perché sia sempre rimasto ad insegnare in quella (soprattutto allora) sperduta sede di Volparo, restò per me a lungo un intricato mistero. Lui che muoveva (NON rimuoveva, ma faceva arrivare all’occorrenza ai suddetti Convegni a Recoaro Terme) il DG della Rai-Tv (Willy De Luca), lui che poteva disporre di Ministri e Sottosegretari con la massima disinvoltura, se ne stava mogio mogio a Volparo. Ne aveva anche dei grossi vantaggi, potendo, in realtà fare PRINCIPALMENTE il giornalista ed, in subordine, l’insegnante elementare. Una pacca sulle spalle al (povero) suo Direttore didattico ed il permesso era accordato.
Erano altri tempi allora sia nella scuola che nella società in generale, di più improntati ai rapporti umani. Anch’io ho spesso modo di rimpiangere quei bei tempi andati.


Paolo R.


22.9.08

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