martedì 30 settembre 2008

SENZA TITOLO (vedi in calce)


Oggi voglio parere per la prima volta piuttosto macabro. E’ una libera scelta. E’ anche questo uno dei tanti aspetti della mia piuttosto poliedrica personalità. In realtà, tutti la abbiamo un po', anche se i più cercano di non farla trasparire. Solo i veri artisti (ed i presenti tali) non lo nascondono.

“Il (ggmm) é improvvisamente venuto a mancare all’affetto dei suoi cari (‘NOME COGNOME’)/ anni xx...”

Ma siamo sempre proprio sicuri che questo “affetto” esisteva davvero ? O piuttosto i “suoi cari” da tempo non aspettavano altro, che dividersi l’eredità o cose del genere ?
Qui ci vorrebbe solo Pirandello, perché ha egregiamente saputo, solo lui, scavare in profondità proprio negli elementi più semplici dell’animo umano, come nei fatti apparentemente più superficiali della vita.

Continuiamo pure nell’epigrafe standard: “Lo annunciano con profondo dolore la moglie/marito, i figli, ecc.” E giù il lungo elenco di parenti, a cascata, fino alla terza generazione ! Ci sarà davvero questo “profondo dolore” o, a volte, si tratta solo di una lungamente mal celata aspettativa di liberazione ?

Se poi vai alla messa funebre, il povero prete è quasi costretto a mettere di più l’accento sulle (poche) cose buone fatte dal defunto rispetto alla realtà più fotografica. Quasi una sorta di viatico !

Mi ha fatto sempre sorridere – ma qui viene proprio buono – il vecchio detto padovano: “Co i nasse, tuti bei / Co i xe sposa, tuti siori / Co i more, tutti boni”!

Recupero un aforisma del mio amico Sergio Contin di P.S.N.: “FALSO COME NA PIGRAFE!”


Paolo R.

30.9.08

1 commento:

Anonimo ha detto...

Solo a te possono venire in mente certe cose!!!!!!!
ogni tanto (non ti montare la testa) ci azzecchi pure !!!!!

Linter