domenica 14 settembre 2008

1 EURO A CIASCUN "VIGNAIOLO"



Mi è venuto in mente, all’improvviso, di “lavorare” su una serie di brevi, analoghi, episodietti capitatimi a caldo la mattinata di due giorni fa. Ed ho subito, freneticamente, mantenuto la promessa.

In Via Eremitani c’era (c’é sempre) una buona e calma vecchietta che, rannicchiata per terra e sempre vestita di nero, chiede l’elemosina emettendo dei sussulti di vocina. Di solito le do qualcosa, ma da qualche tempo ho elevato il suo compenso. Stavolta mi è capitato dalla tasche la bellezza di 1 euro e glie l’ho dato senza indugio. Con un “caro... bello...” e mandandomi il solito prolungato bacio, mi ha ringraziato (come sempre) per la mia (relativa) generosità. Sapete, non tutti le danno 1 euro in un colpo solo.

Vado a prendere un ricco aperitivo, seduto comodamente al tavolino di fronte al Conservatorio lì accanto. Conclusa l’operazione, vado per recuperare la bicicletta, ma un vecchio barbone, con il cappellaccio in testa, anche se é ancora piuttosto caldo, mi si affianca, senza – in verità – chiedermi nulla. Gli do egualmente 1 euro. Quella mattina avevo infatti in tasca solo pezzi da 1 euro. Il suo è il ringraziamento (visivo) di chi proprio non se lo aspettava minimamente. Un largo sorriso fuoriesce da quella barbaccia grigia, lunga, incolta e molto appuntita..

Ho fatto proprio tardi e devo svolgere almeno una delle due commissioni che mi sono ripromesso. Vado dunque dal barbiere a Ponte Ognissanti, dal bravissimo Fabrizio a regolarmi, io, la neofita barbetta centralmente bianca, con il baffo prolungatamente nero. Il Fabrizio come sempre mi serve a puntino. Anche a lui 1 euro di mancia. Potevo in cuor mio limitarmi ai soliti 50 centesimi se avevo dato 1 euro a quei mendicanti che nulla avevano fatto per me ? E fanno 3: speriamo di non incontrare altri per la strada.

Finalmente per concludere ancor più positivamente la mattinata, passo per la vicina libreria (“Libraccio”) per ritirare due libri di letteratura italiana ‘900 (Brancati e Pratolini) da un po’ di tempo ordinati. Ho infatti la grossa smania di incominciarli al più presto possibile. Scambio qualche parola con un cliente (Michele, operatore teatrale) e ragionando sulle mie elargizioni di poco prima, un improvviso lampo mi porta alla parabola degli operai mandati nella vigna (Mt. 20, 1-16) che dal padrone hanno ricevuto la stessa paga pur avendo lavorato in misura diversa. Non solo, ma il “padrone della vigna” incomincia a pagare proprio partendo da quelli che erano arrivati per ultimi.

Una parabola per me e per molti sempre del tutto sconvolgente, abituati come siamo a logiche puramente contrattualistiche. Quella parabola mi aveva già notevolmente angustiato circa 10 anni fa ed il mio Parroco mi disse allora, solo, che la logica (giustizia) di Dio non è quella degli uomini. Ma non mi aveva convinto pienamente. Continuai perciò a borbottare ed a brontolare in cor mio ed a ridacchiarne con gli amici più prossimi. E soprattutto a tenere il segnalibro a pag. 57 del mio “Nuovo Testamento” (LDC)

Stavolta ricorro, invero non troppo convinto, al per me novello Internet. Tra le molte analisi da scartare senz’altro, una mi è sembrata assai più convincente. Risultato attuale. PRIMO: le differenti risposte orarie dei vignaioli indicano che il Signore chiama sempre. Siamo noi che, in differenti momenti della nostra vita, possiamo dare la nostra risposta; non è importante a che ora della nostra vita. Si salvano sia quelli che rispondono subito, che quelli che rispondono per ultimi. Inoltre Iddio non premia, come nelle attuali società economiche, secondo il prodotto, ma secondo il bisogno.
SECONDO: il padrone della vigna comincia a pagare proprio cominciando dagli ultimi mandati nella vigna. Ne è molto più semplice la comprensione: gli ultimi della società saranno i primi ad essere chiamati nel Regno..


Forse gli eventuali teologi troverebbero qualcosa da ridire su Internet, ma esso mi ha “scaricato”, per ora, di una sofferenza decennale.


Paolo R.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

oh forse... è sempre il padrone che decide come pagare gli operai?!?!?
già allora il comunismo non funzionava..... poi sono nati i sindacati.....

linter

Anonimo ha detto...

ciao Paolo, hai sentito che durante il vangelo di ieri si parlava proprio di questa parabola? hai sentito la spiegazione del papa? che te ne sembra?

linter