martedì 20 gennaio 2009

PERCHE NO !


Enzo Jannacci non ti voleva e basta, solo “spiegando” così: “PERCHE’ NO !” Ne abbiamo già parlato una volta, ma lo voglio ora mettere più in chiaro. Si tratta, sempre ora, di spiegare perché non guardo la televisione o la guardo solo molto poco. Il discorso è molto difficile e mi può un po’ sfuggire di mano.

Soprattutto non la guardo per un certo senso di orgoglio. Non mi sento infatti assai inferiore a quei bellimbusti (raccomandati), per tanti motivi. Primo: non parlano la mia lingua, ma prevalentemente il romanaccio. Sono quasi tutti così. Parlano poi senza quasi mai tirare il fiato, senza quasi mai concedere il dovuto tempo alla... pensata. Ciò significa che prestano la voce a testi già da altri preparati (gli Autori...nascosti dentro agli studi): Non è quindi farina del loro sacco (presentatori). Noi comuni mortali invece siamo costretti ad usare la farina del nostro sacco.

Altro aspetto: quando una trasmissione fa audiance, non la si smette più, propinandocela in mille edizioni e per molti anni. E’ anche questo un segno di poca intelligenza da parte della dirigenza (vedi Dinasty, Il Grande Fratello, etc.).
Chi l’ha detto poi che il sabato sera (prima serata) ci deve sempre (da... secoli) essere una trasmissione di pura evasione. ? Mentre si combatte a Gaza, in Libano, in Afghanistan, ecc ?

Altro aspetto ancora: le trasmissioni televisive ormai sono diventate, da anni, trasmissioni non-stop: dall’alba alla notte. Ai miei tempi, invece, durava 6-7 ore al giorno in tutto, partendo dalle ore 17 (“La TV dei ragazzi”) per arrivare alle ore 24 circa. Era quindi più rispettosa della nostra vita personale. Quasi se oggi, noi, non sapessimo come passare la giornata senza la TV. Forse serve a riempire un po’ di tempo per le persone sole, gli anziani, gli ammalati ! Ma in che misura vi possono veramente fruire ?

Infine: ho seguito i telegiornali per oltre 40 anni e non ho, devo proprio dirlo, quasi mai capito un granché di cosa stia sotto alle varie “notizie”. Questa criticissima ebbi a farla anche ai giornali. Ma non ce se la deve prendere perché il loro scopo non é spiegare, ma informare. Chi dunque dovrebbe “spiegare” ? Non l’ho ancora proprio ben capito ! Concludendo: i presentatori si limitano a prendere a prestito le parole dagli Autori, questi dai Dirigenti, questi ultimi dai politici che ve li hanno collocati. E’ una semplice catena di Sant’Antonio. A noi resta solo ascoltare, “capire” (?) e... pagare l’abbonamento ogni anno un po’ più caro. Pena l’intervento del fisco.

Neppure l’avvento della concorrenza alla Rai ha contribuito ad elevare la qualità di tutte le trasmissioni. Tutte si sono appiattite sugli standard di più basso livello. In economia si direbbe che “la moneta cattiva scaccia quella buona !”. La concorrenza opera davvero... ma verso il basso “!.

Vi consiglio solo di non illudervi più sul grado di comprensione generale (la politica in particolare) possibile. Forse non resta che ritornare al vecchio amore: la radio da tanti purtroppo quasi del tutto abbandonata perché considerata - a torto – di razza inferiore. Ma almeno questa rispetta i nostri poveri occhi e ci permette, talvolta, di continuare a "lavorare" alle nostre cose, se non a leggere!.


Paolo R.

20.1.09

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