mercoledì 14 gennaio 2009

COMPLETAMENTO SCUOLA


Lo spot di ieri non poteva che affrontare solo inizialmente - sotto il profilo della storia più recente - il tema dell’evoluzione della struttura scolastica italiana. Non poteva affatto essere più dettagliato e circostanziato per non appesantire e conseguentemente rendere meno appetibile l’intervento.
Oggi, per chi vi ha trovato buon interesse, si completerà meglio l’intervento stesso, aggiungendovi alcuni sottoargomenti di dettaglio, uniti a brevi considerazioni.

Cominciamo dai primi, rilevati circa 40 anni fa a livello scuole superiori:
- l’istruzione magistrale, artistica e musicale sono sempre state “trattate” separatamente rispetto al contesto generale;
- gli istituti tecnici (fino alle riforme “allargatrici” di fine anni ’60) consentivano unicamente sbocchi universitari “coerenti” (come Economia e Commercio per i ragionieri, Ingegneria per i geometri, ecc.);
- viceversa, l’accesso a Lettere e Filosofia ed a Giurisprudenza era possibile solo proveniendo dal Liceo Classico.

Dal 1968 tutti questi sbarramenti (a ragione od a torto) sono caduti, cosicché un diplomato professionale può liberamente iscriversi a Filosofia. Lo farà ? Credo comunque non frequentemente! Credo peraltro bene che, se qualcuno ha una buona testa (ma deve essere molto buona), potrà tranquillamente conseguire qualsiasi obiettivo scolastico, del tutto indipendentemente dai precedenti studi superiori. Ma in parallelo - è ugualmente doveroso dirlo - si creeranno molti più abbandoni, insoddisfazioni, cattive preparazioni, con conseguente largo spreco di risorse e naturale abbassamento dei livelli formativi generali.

Secondo punto: la Scuola è sempre stata vista in Italia - errore ? - come UNICO VEICOLO DI PROMOZIONE SOCIALE. Corrisponde ancora al vero ? Perché no anche, in alternativa, il LAVORO PROFESSIONALE direttamente formativo ? Non lo so proprio ? Forse che - per ragioni psicologiche o sociologiche - non si ama sporcarsi le mani (in senso fisico !).

Terzo ed ultimo punto: la recentissima Riforma Gelmini (la Ministra nella foto): i giornali-TV ne hanno dette di cotte e di crude certamente, senza però mai degnarsi di spiegarcela nei dettagli. Di modo che, quando ne saprò abbastanza di più, potrò proseguire il mio breve excursus.

Grazie per la fiduciosa attesa. Speriamo sia breve !


Paolo R.

14.1.2009

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