mercoledì 5 novembre 2008

UN MAGNIFICO, ONESTO, IMPOSTORE



Con un viaggetto di 12 km. sono stato a Maserà di Padova, al locale cimitero, per meglio dire al “campo santo” come indicato dai cartelli direzionali. Volevo vedere la tomba di Giorgio Perlasca, che sapevo ivi sepolto, vedere se era degna di un personaggio così benemerito. In realtà si tratta di una comune tomba di marmo, sulla quale balza in evidenza una dicitura:. “Giusto tra le nazioni”.

Sono andato subito a documentarmi. E’ un titolo che spetta, secondo il diritto israeliano (legge del 1953) alle persone non-ebree che si sono prodigate, anche a rischio della vita, per salvare anche un solo ebreo dalla deportazione nazista. Non voglio raccontarvi la storia di Perlasca, perché, credo, straconosciuta dopo il notissimo film televisivo di Alberto Negrin (dal racconto: “La banalità del bene” di Enrico Deaglio) di circa 10 anni fa. Allora, molto interessato all’episodio ed alla problematica sottesa, mi sono solo dispiaciuto – ed anche oggi ripensandoci - come la storia, la vera storia, possa uscire solo quasi casualmente, sulla scorta dell’intuizione di qualche bravo giornalista e, poi, del “conseguente” regista. E pensare che in Israele, patria del “Giardino dei giusti tra le nazioni”, sono finora già stati “piantumati” circa 4.000 alberi (in memoria di altrettanti salvatori di ebrei) di cui circa 450 italiani. Giorgio Perlasca è solo uno degli ultimi, ma per i precedenti 449 non si è detto niente. Perché ?

Per dovere di completezza si ricorda che nella tradizione ebraica il termine “Gentile giusto” indica i non ebrei che hanno rispetto per Dio, essendo Dio il termine di riferimento morale per tutti, anche per i “Gentili”, ossia i non-ebrei.. Sempre per completezza, si ricorda che l’attribuzione (israeliana) del titolo in argomento comporta il conferimento di una medaglia con il nome inciso, un certificato d’onore, il privilegio dell’incisione del nome nel Giardino dei giusti (Yad Vashem) e la piantumazione di un albero – spazio permettendo - nello stesso Giardino. Tale pratica indica nella tradizione ebraica il desiderio di ricordo eterno. Oltre ai benefici onorifici, i Giusti possono ricevere dallo Stato israeliano una pensione od un aiuto economico se in difficoltà finanziarie ed inoltre comunque la cittadinanza israeliana. A tutt’oggi, oltre 20.000 Giusti tra le nazioni sono stati riconosciuti (attraverso i Centri di Documentazione ebraica).

Non ci ho pensato finora da 10 anni. Solo che di recente, circa 1 mese fa, una pianta in memoria di Giorgio Perlasca è stata posta anche nel “Giardino dei giusti del mondo” di Terranegra (Padova). Su Internet ho poi trovato il cimitero di Maserà e da lì è scaturito questo breve intervento.




Paolo R.

6.11.08

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Complimenti per l'ottimo brano. Da un punto di vista sociologico hai contribuito ad allargare la mia percezione dell'esistente (ma, ritengo, non solo la mia). Meriteresti anche tu una iscrizione al giardino dei giusti...
Cordiali saluti.
Maurizio

Serena da Paris ha detto...

Grazie papà per avermi fatto conoscere questa figura straordinaria. Da grande fan della cultura ebraica quale sono, ho apprezzato veramente tantissimo questo tuo racconto. E poi, sono fiera che vicino alla mia città natale sia sepolto un Giusto.
Ecco, questo tuo pezzo mi piace per il connubio di due grandi ideali : sapere e bontà