sabato 1 novembre 2008

OGGI, FESTA, NON COMPRO PROPRIO NIENTE !


Chiedo “Il Corriere della sera”. E’ già esaurito. Bene!. Chiedo allora “La Repubblica”: “1,50... c’è l’inserto”. Il mio è ancora un no. Devo (liberamente) decidere io quanto spendere per un certo prodotto, anche se di poco prezzo e non lasciare che sia il mercato a sopraffarmi.

Eppoi oggi ricorre la festa di Tutti i Santi e, per santificarla, al massimo accetterei di prendere il giornale quotidiano. Mannò, i supermercati sono aperti ½ giornata e sono anche piuttosto affollati. Segno solo che la gente trova comodo trovarli aperti. Questione di (poco) tempo a disposizione, indaffarati come sono a produrre negli altri giorni. Non invece questione di soldi, abbondanti, che scarseggiano invece per tantissimi e che non vengono certamente fatti moltiplicare dagli orari prolungati ed allungati. Ma non si pensa che, così facendo, si obbligano le povere commesse a lavorare ed a lasciare i figli qua e là nei giorni di festa. In tal modo, la società scade.Tante famiglie compromesse da altre famiglie pure compromesse. Non si tratta affatto di sposare ciecamente le tesi dei Presuli, ma di ragionare serenamente. Ma ai gestori-padroni interessa solo battere la concorrenza con sempre più ampia disponibilità all’apertura, innescando così un meccanismo del tutto perverso. Un gioco al massacro, senza lasciare alcun spazio ai valori sociali. Il Dio denaro imperversa sempre più. Ne vedremo presto le conseguenze.

Sono andato anch’io al supermercato, ma volutamente non ho comprato niente. Sono andato solo per chiaccherare ed anche se mi servivano i cachi, ho preferito astenermi dal comprarli. Mangerò le mele che ho in frigo.

Pensavo che, dopo le riforme degli anni passati, il 1° novembre non fosse più festa ed invece, controllando il calendario, la festa civile era ed è rimasta. Delusione ancora maggiore !


Paolo R.


1.11.08

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