martedì 1 luglio 2008

UN ABBRACCIO CINESE

Si sta svolgendo nella mia zona, presso il Museo Nazionale dell’Internamento, un concorso-selezione musicale di musica classica dedicato a giovani musicisti. Non vi so dire l’ambito territoriale interessato, ma vi si vedono italiani, sloveni ungheresi, tedeschi e, immancabili, cinesi. Tutti i ragazzi partecipanti si parlano in inglese ed è bello vederli dialogare in un’unica lingua. Loro sono abituali a spostarsi, per le selezioni e le esecuzioni, in ogni parte del mondo ed è per loro imprescindibile l’uso della lingua ormai comune.
Io mi sono solo occupato dell’aspetto logistico –organizzativo e mi è assai (ancora una volta) dispiaciuto di non saper minimamente utilizzare quella lingua. E pensare che 40 anni fa ci ero stato ad un passo... ma, per paura-pigrizia, non mossi l’ultimo piede. Così sono rimasto ancora una volta a bocca asciutta. Anche oggi e nei prossimi giorni in cui si articolerà il suddetto concorso-selezione.
Ma ciò non mi ha impedito di rivolgere cordiali “ciao” a ragazzi, uomini e donne. Ad una signora cinese, di circa 40 anni, all’arrivo del taxi di ritorno (da me chiamato), al momento dell’addio, le stampai un forte abbraccio. Lei (grazie!), che non se lo aspettava proprio, divenne “raggiiante” (grazie ancora) a detta di chi vi assistette.
Mi sembra di poter dire – sulla base della recente esperienza – che se lo sport internazionale unisce, la cultura (musica in particolare) agisce ancor più in profondità, perché più sensitiva e più spirituale e più... pulita.


Paolo R.

2 commenti:

linter ha detto...

...non è mai troppo tardi per imparare l'inglese... pensa ad un blog internazionale!?!?!?

Serena da Paris ha detto...

Bravo papà per il tuo altruismo e la tua generosità!
Soprattutto in questo periodo di polemiche preolimpiche, sei un esempio di altruismo e di bontà per tutti