martedì 3 giugno 2008

DOPO 42 ANNI



Vi voglio stavolta dire di essere stato assolutamente sincero nel precedente flash”: “Rivoglio la mia botte”. E ve ne darò subito dimostrazione. Accenno naturalmente in generale alla ripulsa dai bisogni nel senso di Diogene (cinismo filosofico). Ho semplicemente riportato in quella sede quello che è avvenuto effettivamente. in riferimento all'eventuale noleggio delle videocassette (DVD). Ieri l'altro - con oltre 20 anni di ritardo - ho finalmente ceduto ed ho preso a noleggio “INCOMPRESO” (1966) di Luigi Comencini. Allora, visto in prima, avevo tanto pianto e me ne ero ricordato a lungo. Talvolta, minacciavo di farlo vedere ai miei bambini, ma loro - conoscendone a grandi linee la trama - non volevano proprio saperne di vederlo. Ma, io, in fondo in fondo covavo un desiderio ancestrale di rivederlo ancora almeno 1 volta. Così, ieri l'altro, rompendo gli indugi, l’ho noleggiato per una settimana intera al costo di 2 euro. Me ne ha indotto proprio il tempo prolungato di noleggio, passato inspiegabilmente da 2 a 7 giorni ad un costo pressoché immutato.
Non voglio qui proprio raccontarvelo, dandolo per abbastanza conosciuto a 42 anni dalla sua uscita. La cassetta è comunque ancora meravigliosamente ben conservata. Chissà quanti finora l’avranno noleggiata in tutti questi anni.

Dice Internet che Comencini è stato uno dei più bravi registi a far recitare i bambini. E ci credo proprio, vedendolo..
Il Console, rimasto vedovo con due figli (8-9 e 12-13 anni) sa riversare il suo amore solo sul più piccolo, trascurando l’altro che, invece, dimostrerà - a scapito del suo comportamento di sicura esteriorità - di aver proprio lui bisogno di maggiori attenzioni. Solo l’incidente mortale a quest’ultimo varrà a far scoprire in toto i suoi bisogni di affetto. Il film strappalacrime (egregiamente tratto da un romanzo dell’800) ha certamente fatto piangere generazioni su generazioni. Ed anch’io, oggi, ho voluto veramente piangere. I films, credo, si possono pienamente gustare solo vedendoli 2-3 volte, lasciando parallelamente perdere le recentissime produzioni anche se di maggior successo. La prima volta li si vede praticamente solo "per assaggio", sfuggendoci il più delle volte molti particolari non di poco conto. E' la stessa cosa che avviene per i libri, che bisognerebbe sempre leggere più volte. MA, tornando ad "INCOMPRESO" e guardando a noi, bisogna dire: quante volte non ci accorgiamo che persone che ci sono anche abbastanza vicine hanno gran bisogno del nostro affetto. ...anche se spesso non facciamo quasi niente per accorgercene.

Paolo R.

1.6.2008

1 commento:

Serena da Paris ha detto...

Esattamente papà !

Per i film, come per i libri, alla prima lettura / visione si fa attenzione quasi esclusivamente alla trama. Solo poi, alle successive leure / visioni, si colgono via via tutti gli altri aspetti.
Detto questo, io “Incompreso” non lo vedro’ nemmeno una volta, mi dispiace per il maestro Comencini ma é un film troppo tragico. E, come si evince dalle tua allusioni, fin da piccola non ho mai voluto saperne

Serena da Paris