lunedì 18 agosto 2008

29 LUGLIO: UNA CAPATINA A PREDAPPIO


“Capatina” è certamente minore di “visita”. E con questo scopo siamo andati a Predappio, con la macchina di Albertone C., curiosi, nella ricorrenza della nascita di Mussolini. Ci aspettavamo di trovare un maggior numero di visitatori, ma siamo rimasti del tutto delusi.

Solo due cose ci hanno fatto un po’ sorridere. Primo. Sosta al motel di Sillaro (tra Imola e Bologna): una testa tonda del tutto rasata, con rigorosa maglietta nera, ci ha chiesto, con decisione (fascista) la direzione di Faenza. Sorridendo, appunto, ci siamo detti con l’Albertone autista, che certamente l’avremo ritrovato a Predappio. E così, dopo 2 ore è stato! Come si poteva non riconoscere quel macchinone carrozzato, SUV, anche esso di colore lucente NERO ?

Secondo: sul cancello d’ingresso del cimitero di Mussolini (S. Cassiano in Pennino) per poco non ci sbarra la strada un giovane con, anche lui, maglietta nera. Solo che sul retro era chiaramente stampato il nome di “Mussolini”. Anche qui un controllato sorrisetto tra me e l’Albertone. Non avevamo affatto paura, ma eravamo un po’ circospetti: non si sa mai, in quelle circostanze, dove si va a parare.

Al cimitero abbiamo trovato solo ALCUNI visitatori, specie nella cripta della famiglia Mussolini. Credo che sia ancora la persona più odiata della storia italiana, ma anche la persona che desta una delle maggiori curiosità. Fuori dal cimitero una pattuglia di carabinieri ed alcune persone che, terminata la visita funebre di rito, si cambiavano dalla maglietta nera (fa sudare) a quella bianca (respinge meglio i raggi del sole).

Si sa, nei viaggi si scopre sempre qualcosa di nuovo. Così io, dalle macchine della zona, ho scoperto la nuova denominazione della “Provincia” territoriale: “FC” (= Forlì – Cesena). Albertone lo sapeva già da anni. Ma io, per certi motivi, non mi avventuro quasi mai in autostrada. Analogamente, pur se in tempi e dimensioni diverse, mi sono venuti in mente i “Viaggi” di Goethe e di Guido Piovene “in Italia”.

Credo, su quest’ultima onda, che - in viaggio – sia abbastanza facile scrivere tutto quello che colpisce l’attenzione, perché diverso dall’abitudinario. Scrivere sulla soglia di casa, mi sembra un po’ più impegnativo.


Paolo R.


17.8.08

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