venerdì 13 febbraio 2009

PER UN PUNTO....PER UNA VIRGOLA


Sugli “assi” delle carte da gioco trevigiane compaiono (forse da secoli) alcuni motti difficilmente oggi ricostruibili: ”Se ti perdi tuo danno”; “Non val saper a chi ha fortuna contra”; “Non ti fidar di me se il cuor ti manca”; ed infine (asso di coppe) “Per un punto Martin perse la cappa”. Sono certamente motti che si perdono nella notte dei tempi e mai forse ce ne siamo chiesti l’esatta origine, né l’esatto significato, pur continuando abitualmente a giocarvi alle carte. Purtroppo.

Vogliamo qui soffermarci solo sull’ultimo di tali motti: PER UN PUNTO MARTIN PERSE LA CAPPA. Detto anche in semplice italiano, non se ne capirebbe proprio l’esatto significato, proprio perché si sorvola del tutto sulla paroletta “cappa”, qui invero del tutto tuttavia strategica. Ci solleva però l’amicissimo Vocabolario Dardano: = “cappuccio, poi mantello...”. Quindi, era proprio ora di scoprirlo. Fra’ Martino non divenne priore (con la cappa, appunto) per una semplice questione di punto (ortografico) che sconvolse però del tutto l’impostazione del motto da egli assunto a suo programma.
Si racconta appunto che il monaco Martino non divenne priore perché sulla porta del convento, volendo scrivere "Porta patens esto nulli claudatur onesto" ossia " ( = Stia aperta la porta, non si chiuda a nessun uomo onesto"), mise un punto dopo la parola "nulli". L'iscrizione divenne perciò:"La porta non si apra per nessuno, si chiuda per l'uomo onesto”.

Fin qui niente male: il suddetto errore appartiene a lingua passata ed a tempi altrettanto passati. Il popolo oggi (specie dopo le più recenti Riforme della Scuola) non ne sa proprio un bel niente di latinorum (come, allora, Renzo nei Promessi Sposi). Ma il fatto linguistico è oggi ancor più grave quando investe proprio gli stessi preti che di cultura generale (e letteraria) dovrebbero saperne abbastanza. Qui però, visto all’oggi, ci riferiamo invece ad una mancata virgola (,) saltata nel manifesto domenicale di poco più di un mese fa e che abbiamo ripreso fedelmente (fotograficamente: vedi foto in alto), affisso proprio alle porte delle Chiese. Secondo me, come è stato stampato, risulta che “...la pace in terra...” è riservata SOLO agli uomini che Dio ama. E agli ALTRI uomini, quelli che Dio NON ama, cosa è invece riservato? NO, secondo il Vangelo Dio ama TUTTI gli uomini. E perché, allora, non mettere una bella virgola tra “uomini” (,) e “che egli ama”?.
Mi pare proprio di avere ragione, dissentendo anche dall’opinione di persone “assai studiate”. Ma in questa società estremamente tecnolocigizzata, si stanno perdendo, dopo i valori, anche le stesse virgole. Così procedendo, perderemo del tutto la nostra personalità. Evviva l’Accademia della Crusca.


Paolo R.

13.2.2009



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2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao, Paolo!
La virgola è un separatore, la congiunzione (che) ha la funzione opposta: non li userei insieme.Il testo riportato è perfetto così.
Il latino non conosceva la punteggiatura: l'errore era in chi leggeva, non in chi scriveva.
Un amico che ti consiglia di rileggere e tagliare il superfluo e ripetitivo.

Unknown ha detto...

Ciao Paolo.
Ho dovuto rileggere due volte il tuo ultimo scritto per .... rendermi conto che hai ragione.
Buona giornata
Maurizio