lunedì 9 febbraio 2009

DALLA PURIFICAZIONE della VERGINE MARIA ALLA PRESENTAZIONE AL TEMPIO


Otto giorni fa si è celebrata la festa popolare della Candelora ! Sono ancora in tempo a dirvi qualcosa al riguardo ? Ci ho pensato a lungo ed eccomi deciso.

Candelora vuol semplicemente dire festa delle candele, non festa di Maria, come facilmente si sarebbe orientati a credere. Candelora è quindi semplicemente un aggettivo di quella festa. E’ il nome popolare della festa celebrata il 2 febbraio, dovuta all’annessa processione con le candele introdotta da Papa Sergio I (687-701), sulla tracce dell’antica festa pagana, pure con le candele, dei Lupercali, sempre di febbraio, da sempre legati all’espiazione (Februe).

Questa festa, religiosamente, si può considerare o mariologica (fino al Concilio) o cristologica (dopo di esso), potendosi alternativamente prendere in considerazione la contemporanea Purificazione di Maria o la altrettanto contemporanea Presentazione al Tempio di Gesù. Per la prima parte (Purificazione di Maria) ci si rifà all’antica usanza ebraica: una donna era considerata impura per un periodo di 40 giorni dopo il parto di un maschio e doveva (non prima dei 40 giorni, appunto) andare al Tempio per purificarsi (Levitico 12,2-4). Fino ad allora non poteva avere contatti con il sacro. Anche in Italia fino agli 50 si teneva un analogo distacco delle donne partorienti dal sacro. Erano considerate poco meno che immonde !

Ma al Tempio ci si portava anche il primogenito maschio che, secondo la stessa legge giudaica , apparteneva al Signore (vedi il Sacrificio di Isacco) e che dunque andava riscattato con un sacrificio. Come hanno fatto Maria e Giuseppe, sacrificando - poveri com'erano - due colombelle. Iil bambino, poi, venne accolto e benedetto dal vecchio Simeone come “luce del mondo”. Da qui, appunto, la festa delle candele-luce.

Una visione generale ed illustrativa, veramente ben redatta, viene offerta in forma di moderno dizionarietto, dall’opera in foto: Piero Petrosillo, Il cristianesimo dalla A alla Zeta – Lessico della fede cristiana, Edizioni Paoline, 446 pagine,15 euro. Dà uno spaccato sintetico e generale sui vari termini connessi alla religione e lo consiglio vivamente a tutti. Mi ha svelato subito, ad esempio, in poche righe, l‘antinomia solo apparente tra i due aspetti qui considerati.

Ma come, facilmente sapete, sono ricorso anche ad Internet che tuttavia privilegia l’aspetto storico (Februe-febbraio-espiazione). Mi ha poi un po’ deluso, perché non ancora aggiornato il pur per altro ottimo “Dizionario etimologico della lingua italiana” (Cortellazzo-Zolli), della Zanichelli., rimasto ancorato alla tradizione mariologica (Purificazione di Maria). Peccato che il bravissimo professor Manlio Cortellazzo se ne sia andato, novantenne, pochi giorni fa.

Per completezza, riprendo ancora da Internet: “La Candelora, per la sua collocazione all’inizio del mese di febbraio, quando le giornate cominciano visibilmente ad allungarsi, è stata oggetto di detti e proverbi popolari di carattere meteorologico, quale ad esempio, il detto veneziano:

Quando vien la Candelora
de l’inverno sémo fòra,
ma se piove o tira vento,
ne l’inverno semo drénto”

Buona primavera a tutti.

Paolo R.

9 febbraio 2009

Nessun commento: