sabato 4 ottobre 2008

MUTUO SI', MUTUO NO !


Alcuni amici mi hanno invitato ad essere più concreto e meno teorico. Ma la concretezza porta inevitabilmente alla politica, dalla quale - pur essendomi facilissimo trattare - voglio restarmene in disparte. Tuttavia, a puro titolo di assaggio, voglio qui ora lumeggiare qualcosa, memore del mio precedente lavoro e dell’esperienza personale, Lo voglio fare, soprattutto alla luce delle esperienze negative americane (Lehman), che rischiano di produrre un effetto domino anche sulle economie degli altri Paesi occidentali, dati gli stretti legami finanziari delle principali banche europee.

Pur in un reticolo assai complesso e ramificato proprio dei mutui nostrani, preferisco tenere separati i vari aspetti che li toccano.

DOMANDA/OFFERTA: ai miei tempi era l’aspirante mutuatario che andava in cerca della banca che potesse/volesse finanziarlo e spesso la ricerca non era né breve né facile. Oggi siamo rimbalzati, quasi all’improvviso, nella situazione opposta: è la Banca che in tutti i modi cerca un qualsiasi aspirante mutuatario, del tutto indipendentemente dalla sue reali condizioni di finanziabilità. Troviamo pubblicità di istituti finanziari anche in TV, nei manifesti murali e nella cassetta della posta. Si va certamente verso uno scadimento della bontà delle operazioni (rimborsi) in quanto vi “incappano” anche i clienti marginali (con poco potere economico). Che dire poi della sconsideratezza di offrire il finanziamento anche ai “protestati”: chi, in fondo, pagherà per loro ???

GRADO DI COPERTURA: sempre nel tentativo di farsi acerrima concorrenza, gli istituti bancari arrivano a finanziare anche il 100% del costo totale (comprese le spese notarili e fiscali), mentre una volta era richiesta una disponibilità propria dell’aspirante mutuatario pari almeno al 15-20 % del costo totale (spese registro e notarili in più). Anche questo un comportamento negativo, specie sul fronte dei clienti sopraddetti marginali


TASSO FISSO/VARIABILE.: sono sempre stato per il tasso fisso, per ragioni generali, in quanto non ho mai creduto in un futuro riapprezzamento della lira in sede internazionale. Lo stesso dicasi per i vecchi mutui in ECU (principali divise europee), che hanno trovato consenso-richiesta solo per un limitato spazio biennale. Ne sanno qualcosa i debitori che erano stati ben più ottimisti di me. Un inciso: di fronte allo schizzare sempre più all’insù dei tassi variabili, il marketing bancario ha, già da qualche tempo addietro, escogitato la formula ‘vincente’: “a rata costante”, mentre solo gli addetti ai lavori capivano perfettamente che, corrispondentemente, si allungava la durata del mutuo. Forse che quando vai nella cassa da morto, ti riduci a lasciare in eredità NO una bella casa, ma una bella RATA di mutuo. E’ questo un modo surretizio di scaricare oneri-pesi sulle generazioni future
Non ho ancora risposto alla domanda principale sottesa: mutuo fisso o variabile. Ma non sono qui in grado di dirvi molto, in quanto mi risulta che spesso non è lasciata alcuna scelta al riguardo all’aspirante mutuatario.


AFFITTO/ACQUISTO: sta in questo (ultimo) aspetto il nodo principale del problema. Gli affitti sono troppo cari, ma gli acquisti non lo sono di meno. Le case vanno sempre più restringendosi di spazio e lievitando di costo. I redditi vanno sempre più sgonfiandosi. Siamo ormai arrivati quasi al rapporto 1:1 tra redditi e rata di ammortamento (o, alternativamente, affitto), se non ancora peggiore. Chi si potrà ricordare dei giovani che debbono mettere su famiglia ? Non certo la classe politica governante/opposizione e nemmeno gli incontrollati “palazzinari”. Restiamo solo noi genitori con quello che ci è rimasto!.

DURATA: segno di scadimento anche la sempre più lunga durata. Anche 40-50 anni. E’ una bella vergogna. E’ semplicemente una mascheratura dell’insostenibilità del sistema a lungo termine. Prevederei una serie di crack (rate impagate) che, continuando così le cose, porteranno alla bancarotta dell’intero sistema creditizio italiano. Specie in regime di tasso variabile: non si potrà prevederne il reale livello con 40 anni di distacco. Se poi aggiungiamo, in questa fattispecie, la formula suddetta della “rata costante” (ma a durata prolungata), si va ben oltre la stessa speranza di vita degli aspiranti mutuatari, a fronte di un sempre più ritardato loro effettivo inserimento nel mercato del lavoro ?

A quando avrà deciso di scomodarsi la Banca d’Italia ? Siamo ormai in forte pericolo, ma si continua a giocare... al massacro ? E se le banche dichiareranno fallimento (rate “marginali” impagate), che ne sarà dei loro depositanti? Si fa presto a dichiarare fallimento... tanto incisi restano solo i terzi! Speriamo anche i palazzinari.

Paolo R.

4.10.08

1 commento:

Anonimo ha detto...

Fosse solo l'acquisto casa.... e che dire dei finanziamenti per l'acquisto auto, mobili, elettrodomestici, vacanze ecc...
Forse che il vecchio detto 'pagare e morire c'è sempre tempo...' è tornato di moda?!?!?

Linter