sabato 31 gennaio 2009

IL VALORE DI UN "NO !"











Al Museo Nazionale dell’Internamento di Terranegra-Padova sono custodite le memorie dei 700 mila soldati italiani che, dopo l’8 settembre 1943 (Armistizio con gli anglo-americani), preferirono restare fedeli all’Italia, rifiutando di seguire l’ex alleato tedesco. Per questo furono deportati in carri bestiame e poi internati nei campi di concentramento di Germania, Austria e Polonia. Vi restarono in condizioni pietose (igieniche ed alimentari) fino alla liberazione dei campi stessi (aprile-maggio 1945), cioè per quasi due anni. Ne morirono subitissimo circa 60 mila. Avrebbero benissimo potuto rientrare comodamente in Italia con la firma di adesione alla Repubblica Sociale Italiana di Mussolini. Avrebbero facilmente reincontrato casa e famiglia ed avrebbero grandemente migliorato la loro condizione. Bastava una semplice firma su un modulo di adesione. Ma dissero “NO!” e scelsero di restare lì nelle pietose condizioni sopra descritte. Quando poi, dopo 2 anni, tornarono – profondamente debilitati nel morale e nel fisico - furono da tutti perfettamente ignorati e trascurati. La Patria non si ricordò più del valore del loro sacrificio. Solo in questi ultimi anni si sta facendo qualcosina per recuperare la memoria di quei “NO” a Mussolini. Concedendo una semplice “medaglia d’onore” ai pochi superstiti che hanno avuto l’ardire di presentarne domanda. Ad oggi ne sopravvivono circa solo il 10 per cento.Il Museo di Terranegra-Padova raccoglie foto, documenti ed oggetti provenienti da quei lager, tra cui la famosissima radio ricevente “Caterina”, usata nel campo di Sambostel per captare, segretamente, le trasmissioni radio degli alleati (anglo-americani) che stavano avanzando, miracolosamente costruita e conservata con mille attenzioni tra gli ufficiali ivi prigionieri. La radio ha costituito oggetto di attento studio da parte degli storici della radio e dei radioamatori odierni. Le scolaresche che affluiscono al suddetto Museo possono fruire dell’illustrazione dal vivo di un testimone di allora (ex internato nei campi), oltre ad assistere alla proiezione di un breve filmato sull’argomento storico e naturalmente sostare sui cimeli più importanti ivi conservati. Il Museo dispone infatti di una attrezzatissima biblio-nastroteca sempre sull’argomento seconda guerra mondiale.La visita al Museo si completa con la visita all’attiguo Tempio (foto a sinistra), ove sono conservate le spoglie di alcuni ex internati e dove si celebra il Trionfo dell’Amore sulla morte. Le visite (che possono essere prenotate allo 049- 8033 041, richiedono due ore e servono soprattutto a colmare egregiamente una parte oscura della recente storia del Paese, per lo più tralasciata dai libri di testo ufficiali.La visita si completa con il prospicente Giardino dei Giusti del Mondo (foto a destra) di recentissima costruzione che, per analogia, onora quanti si sono prodigati, anche a pena della vita, nei decenni più addietro del secolo scorso per il salvataggio di popolazioni in pericolo di genocidio (armeni, bosniaci, ebrei, ruandesi). Museo, Tempio e Giardino dei Giusti del Mondo vanno a costituire la “Cittadella della Memoria” recentemente voluta e realizzata dal Comune di Padova.









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